Siamo appena tornati da Miami e mettere insieme tutte le emozioni che abbiamo vissuto è probabilmente la cosa più complicata da fare dalla nascita di questo blog. Miami ci ha segnato, l’Ultra ci ha stesi, la musica ci ha regalato un grande sogno e visto che siamo tra pochissimi in Italia che lo hanno vissuto dal vivo, cercheremo di raccontarvelo.
Dal 2009 circa seguo assiduamente questo grande festival Americano apprezzandone le sue qualità artistiche e musicali in primis, spesso mi sono trovato a dover rispondere alla domanda, “perchè preferisci l’UMF al Tomorrowland che è molto più popolare e bello“; Credo che la risposta sia stata proprio l’aver collezionato ogni singolo centesimo di € in questi anni per potersi permettere questo viaggio il quale costo ne è valso l’intero sogno vissuto…
Miami si presenta sin da subito una città ricca di cultura musicale, dove anche il più normale dei cittadini sa cosa sta per accadere alla fine di quella che è la settimana della musica a livello mondiale (Miami Musik Week). L’aria che si respira in città è quella della voglia di far festa e stare bene a tutti i costi, lo si vede dalla ricchezza che circonda le strade fino allo sfarzo dei grandi macchinoni, dagli incontri coi djs che fai su Ocean Drive fino ai pool party delle etichette discografiche, ma ciò che ci ha colpito di più è stato vedere gente da tutto il mondo accorrere a Miami per un solo scopo: la musica.
Ultra Music Festival è una realtà tecnologica a livelli mostruosi, con un organizzazione che fa paura. In grado di bloccare un’intera città e racchiudere all’interno di un parco cittadino 165 mila anime (fonte ufficiale) venute lì per dimenticare ogni pensiero della vita quotidiana. Una lunga fila sotto il sole (Video), tre controlli di sicurezza e si è dentro, pronti a vivere il sogno e scoprire il design del Mainstage (Video), l’adrenalina che si ha dentro è indescrivibile. Un fiume di gente accorre sotto al mainstage per cominciare a saltare instancabilmente e vivere 3 giorni di sfinimento totale.
1° Giorno
Abbiamo vissuto il primo giorno cercando di scoprire il festival nella sua integrità, visitando tutti gli stage, i punti di ristoro, il merchandising l’organizzazione generale per poi finire con le gradi esibizioni del giorno al mainstage, Armin Van Buuren, Hardwell, Dj Snake e Axwell & Ingrosso (ci si aspettava una reunion, che quella sera NON è avvenuta, lasciando un malcontento generale). Abbiamo tanti video da mostrarvi ma ci occorre del tempo per montarli e pubblicarli tutti, iscrivetevi al nostro canale YouTube per ricevere la notifica di caricamento.
2° Giorno
Siamo dentro, subito davanti a quel folle di Salvatore Ganacci che oltre a farci saltare ci ha fatto sbellicare dalle risate (Video). Siamo consapevoli di cosa offre il festival e cominciamo a vagare tra uno stage e l’altro cercando di vedere/sentire quanti più djs possibili, ma è davvero un’impresa riuscire a vederli tutti. Ci godiamo il buon sound di Fedde Le Grand che non delude mai e fa saltare il mainstage sotto un sole bollente. Proviamo ad avvicinarci alla MegaStructure, c’è Carl Cox, ma l’intera zona è satura di persone, dalla collinetta accanto s’intravede un tappeto di ravers amanti del genere ed è impossibile avvicinarsi, rinunciamo. E’ il momento di Tiesto, impossibile perdere una leggenda come lui, un dj set favoloso, ricco di #BigRoom e perle trance sul finale, ma anche nuove ID come la collab con i W&W (Video), il tutto durante il tramonto che cala sulla Skyline di Miami, il sole si nasconde dietro i grattacieli. Un giro veloce per riprendere le energie e si torna al Mainstage, C’è Afrojack che come ogni anno propone il suo set super-tamarro che fa esplodere la serata (Video ReCap): arriva mr caramella Marshmello ed è già sera inoltrata con un mainstage praticamente zeppo, con lui tutte le sue hit planetarie e Will Smith che sale sul palco per cantare la storica Miami (Video), e ancora G-Eazy (Video) e molti altri (Video ReCap). Ma siamo li, tutti ad aspettare il closing dei The Chainsmokers che si fanno aspettare un po’. Io e il mio collaboratore Pierpaolo siamo sotto la cabina di regia, mi accorgo di un tizio che si posiziona li sopra al centro, davanti ad una batteria, sta ancora finendo di suonare Marshmello. Pierpaolo grida: “é Andrew Taggart” ed io lo derido ma poi ad un tratto si spengono le luci e si illumina la regia. Era davvero Andrew, che accende un fumogeno rosso e corre per tutto il dancefloor fin al palco (Video), il resto è ancora spettacolo (Video Recap). siamo sfiniti, si torna a casa super soddisfatti.
3° Giorno
Corriamo dentro, l’entusiasmo è alle stelle. E’ il giorno dell’ASOT stage, un’esperienza che sogniamo di vivere da sempre, subito corriamo alla MegaStructure dove dopo poco in console c’è Andrew Rayel, artista che amiamo particolarmente e che ci fa saltare per un’ora intera con i suoi remix melodici in chiave trance, wao! (Video ReCap), ci spostiamo al Mainstage per Dash Berlin, adoriamo il dio delle insalate pop-trance e il suo set non è mai noioso. Avvertiamo un attimo di panico quando Dash suona Waiting (Video); questo disco è per noi una pietra miliare. Essere lì, mentre dash suonava quel disco è stato epico. (Video ReCap). E’ il momento di Nicky Romero, l’aspettativa è davvero alta, Nicky è un altro artista che ci piace tanto, il suo djset è di stampo ElectroHouse e non mancano i bei momenti (Video ReCap). Si torna all’ASOT stage per le due prossime ore intense con Armin Van Buuren. Questa è probabilmente l’esibizione che ci ha segnato più di tutte, Armin è unico e siamo sinceri, per due ore siamo riusciti a saltare su pochi dischi, come noi molta altra gente si è limitata a chiudere gli occhi e viaggiare con la mente durante ogni singolo brano scelto e suonato da Armin. Un’esperienza sensoriale oltre ogni limite grazie anche all’impianto assurdo della MegaStructure, luci, effetti e quant’altro hanno coronato due ore di puro godimento per gli amanti del genere.
Siamo stanchi, distrutti e non riusciamo più nemmeno a saltare, ma Miami e tutti i presenti all’Ultra Music Festival sanno cosa sta per accadere. Mentre torniamo al mainstage (c’è Guetta che suona) ci imbattiamo in un Live Stage stracolmo c’è un b2b tra Tchami e Malaa (Video). Ciò che ci stupisce è come ogni singolo stage in questo momento sia saturo di persone, tutto pieno perchè ci sono tra i più grandi nomi della terra a suonare, l’emozione è tangibile. E’ sera inoltrata, David Guetta sta ancora suonando e ci ricaviamo un posto in mezzo a circa 120 mila presenti davanti al Mainstage. salgono sul palco Sean Paul e Becky G che cantano Mad Love dal vivo, Guetta chiude con largo anticipo il suo dj set perchè qualcosa sta per accadere. Si, quel momento che da ben 5 anni si aspettava sta per accadere. Sebastian Ingrosso, Axwell e Steve Angello tornano insieme. Abbiamo raccontato la #Reunion degli Swedish House Mafia nel nostro articolo.
Il nostro video ReCap ESCLUSIVO sulla #Reunion degli Swedish House Mafia
Finisce cosi la nostra esperienza targata #Ultra20 (Video) siamo letteralmente sfiniti, lo s’intende dalla voce, una maratona di musica, spettacolo, tecnologia e stupende sensazioni che da 20 anni rende Miami il centro della musica per 3 giorni all’anno. A fine serata il festival è già riconfermato per il 2019 con le date del 29, 30 e 31 Marzo. Non ci sbilanciamo nel dire chi ha fatto meglio e chi peggio tra gli artisti di #Ultra20, ciò che ha contato più di tutto è stato poter vivere una bellissima esperienza nonostante una LineUp non eccezionale. Torneremo a Miami nel 2019? Forse!
ATTENZIONE: Alcuni video non sono ancora stati caricati, montarli tutti e caricarli è veramente un’impresa per noi, dateci tempo, iscrivetevi al nostro canale youtube da qui, riceverete una notifica ad ogni nuovo carimento, oppure tornate a leggere l’articolo nelle prossime settimane.
3 Comments